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Il trittico

Chiese > di San Pietro

Il trittico


La Chiesa ospita quella che probabilmente è la più antica immagine della B.V. Maria a Bernezzo, un affresco inserito nel trittico che si trova sulla facciata esterna (dietro l'abside) a levante del campanile e che risale al 1415. "L'immagine di Maria SS. che occupa la sezione centrale del trittico gotico è imponente e raffigura la Gran Madre di Dio che regge sul braccio destro il Bambino Gesù, siede su un grandioso trono e l'ampio manto, broccato d'oro, si allarga tutt'attorno al pavimento ornato di tessere simboliche, mentre lascia apparire appena il piede destro della Vergine SS. …L'Arcangelo San Michele (protettore dell'Abbazia, che da lui prende il nome) che sta alla sinistra (la destra, per chi guarda) del trittico è in perfetta armatura di corazza e gambieri, regge colla destra la spada, tiene nella sinistra la bilancia pel giudizio delle anime nel giorno di Dio; le anime sono simboleggiate nei piattelli; sotto i piedi in forma di nero e orribile ragno o mostro è Lucifero, ridotto ormai a ribelle spirito delle tenebre (bollettino del febbraio 1987)".

Si sa per certo che il committente dell'opera fu il Priore Guglielmo di Romagnano che per alcuni anni resse la nostra antica parrocchia per poi tornare Abate a S. Michele della Chiusa, e che probabilmente compare nel trittico: "Non occorre fatica o fantasia per leggere su quei lineamenti l'arte e la maestria di un fine ritrattista che ci lasciò sul volto del monaco, inginocchiato ai piedi di San Benedetto anche i rossetti delle gote, il grosso ciuffo della fronte stempiata, gli occhi pungenti e si direbbe il carattere di un leggendario personaggio impegnato a fondo nel campo di Dio (bollettino del 14 novembre 1986)".
In calce al pregiato trittico, ora restaurato e consolidato alla parete, corre la scritta in caratteri gotici che ci tramanda data e nome di colui che fu l'offerente:

"HOC OPUS FECIT FIERI NOBILIS ET VENERABILIS DEVOTUS RELLIGIOSUS GUGLIELMUS DE ROMAGNANIS PRIOR S. PETRI DE BERNETIO / AD HONOREM DEI ET BEATAE GLORIOSAE VIRGINIS MARIAE ET TOCIUS CURIE CELESTIS SUB ANNO DOMINI MCCCCXV (1415) DIE XVIII IULLI (18 LUGLIO)"
(Quest'opera venne fatta eseguire dal nobile, venerabile e devoto fratello Guglielmo di Romagnano Priore di S. Pietro di Bernezzo, ad onore di Dio, della beata e gloriosa Vergine Maria e di tutta la corte celeste, nell'anno del Signore 1415, nel mese di luglio)".
E' sorprendente come queste immagini, vecchie di quasi sei secoli, siano scampate a tante distruzioni e rovine che hanno colpito Bernezzo e le sue Chiese, anche in considerazione del fatto che nella Chiesa dei S.S. Pietro e Paolo non si conservano più affreschi o cimeli artistici originali.
Ciò è dovuto in gran parte alle ripetute trasformazioni (tra cui la più importante fu l'inversione prebiterio-ingresso) e alla ricostruzione nell'anno 1727 in seguito a gravi rovine, che don Bernardino ipotizzava essere una conseguenza delle devastazioni delle orde dei Gallo-Ispani.

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