Le figlie di Maria
Le Figlie di Maria
La Compagnia delle Figlie di Maria, in base a quanto scriveva Gabriella in un articolo sul bollettino del 1994, nacque il 19 settembre 1857, con decreto vescovile firmato da Fr. Clemens Episcopus Cuneens con il nome di Congregazione del Sacratissimo ed Immacolato Cuore di Maria e Compagnia delle Figlie di Maria. Essa nell'anno 1919, precisamente il 20 maggio, fu aggregata alla Arciconfraternita del Cuore di Maria di Cuneo, Parrocchia di S. Ambrogio, a sua volta legata all'antica Compagnia delle Figlie di Maria dell'Arciconfraternita di Roma. In questo modo la nostra compagnia ne acquistava tutti i privilegi di indulgenze, remissioni di colpe, condoni e meriti concessi dal Pontefice Benedetto XV il 14 dicembre 1917.
A pochi giorni dalla creazione della Compagnia, il 31 luglio 1857, l'arciprete Don Durbano si preoccupò di redigerne lo Statuto, costituito da 14 articoli, che fu approvato dal Vescovo con la raccomandazione di una sua "esatta osservanza". Si riportano alcuni articoli che disciplinano la divisa e il comportamento delle iscritte. Art. 2 "Tutte le figlie della Parrocchia sono invitate a farsi iscrivere in questa compagnia"; art. 4: la divisa è costituita da "velo bianco di mussolina che dal capo pende sugli omeri fino ai talloni, camice di Percal con un cordone di lana azzurro, che servirà da cintura…"; art. 11: "Si raccomanda alle aggregate la frequenza ai Sacramenti, almeno una volta il mese, l'assiduità ai Catechismi e alle funzioni parrocchiali, la morigeratezza, il ritiro e la Devozione a Maria Santissima che tutte le Figlie devono venerare come loro Madre. L'incondotta sarà un giusto motivo d'esclusione alla quale si procederà dal consiglio".
Secondo gli intenti della Compagnia le associate devono dimostrare devozione filiale, imitare le virtù della Vergine e recitare quotidianamente l'Angelus e il Rosario. A questi propositi spirituali si deve accompagnare la partecipazione alle processioni e sepolture, la pulizia della Chiesa Della Madonna e il decoro degli altari ma soprattutto "il buon esempio che esse danno in casa, in Chiesa e nella vita pubblica".
Più volte sulle pagine del bollettino parrocchiale gli Arcipreti espressero la loro soddisfazione per il proficuo lavoro svolto dalle Figlie di Maria, soddisfazione accompagnata dal richiamo e dall'invito a rispettare tutti gli articoli dello Statuto.
Un esempio del tono di quegli interventi ci viene fornito da don Giorgis su "L'Angelo delle Famiglie" (questo era il nome del bollettino all'epoca) in data 10 settembre 1928: "L'arciprete è lieto di poter dichiarare che buona parte delle iscritte fa onore all'abito ed alla Compagnia, ed a queste tributa il meritato elogio, ma deve pur dichiarare che qualche Socia non tiene abbastanza in onore l'abito e le promesse liberamente fatte nel giorno della vestizione. Queste poche Associate sono pregate vivamente: o a lasciar l'abito avvertendone la Priora o l'Arciprete; od a mettersi in regola collo Statuto: saranno così evitate noie e incresciosi provvedimenti"
Nella seconda domenica di settembre le giovani della Compagnia celebrano la loro festa annuale ad onore della Beata Vergine, rinnovando i loro propositi di sempre più esatta osservanza del proprio regolamento, "astenendosi da ogni leggerezza e mondanità e specialmente dai divertimenti pericolosi e immodesti". In questa occasione fanno la vestizione le nuove iscritte (nel 1950 risultano appartenere alla Compagnia circa ottanta consorelle).
Il canto a Maria, ogni prima domenica del mese, in occasione della comunione mensile in divisa è:
"MARIA, CHE DOLCI AFFETTI"
Maria, che dolci affetti
nel salutarti io sento.
Maria, che caro accento
dà un palpito, un palpito per me.
Ti ascolto, in sul mattino,
all'alba, all'alba lusinghiera.
Al mezzodì, al mezzodì e alla sera,
tutti parlan, tutti parlano di Te.
Sempre T'amai, sempre T'amai qual Madre,
sempre T'amai, e alfin Tua figlia sono.
Sempre T'amai,T'amai e al Tuo bel trono,
al Tuo bel trono un voto i'vogl'offrir.
Un voto i'vogl'offrir,
un voto i'vogl'offrir.
Oh Madre, oh Madre deh, in quell'ora
possa chiamarTì, possa chiamarTi.
Oh, Madre, oh Madre deh, in quell'ora,
possa chiamarTi e poi morir