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San Bernardo

Cappelle

La Cappella di S. Bernardo


La Cappella, sita in regione "utin (vigneti)" nelle vicinanze dell'attuale cimitero e delle rovine di un altro edificio sacro più antico, distante dal luogo "un terzo di miglio", è dedicata a S. Bernardo di Chiaravalle (Clairvaux), morto nel 1153 e ricordato soprattutto per la riforma della regola di S. Benedetto (ai monaci benedettini la Chiesa di Bernezzo deve l'erezione dei principali edifici sacri).
In precedenza era intitolata a S. Bernardo da Mentone. Sebbene si tratti di un piccolo edificio che "spunta" appena tra i campi, la Cappella ha una sua storia (un po' sfortunata a causa dei ladri e vandali) che ha inizio nel Seicento. In quel periodo sorse, per iniziativa privata, un semplice oratorio (piccolo edificio dedicato alla preghiera) che fu nel tempo ampliato con il porticato e il campanile, sorto nel 1880 (lo stesso anno in cui fu eretta la Cappella dei "Pigu", ora andata persa). Esso era stato progettato dal geometra Luigi Arnaud e fu realizzato con la spesa di 403 lire

dipinto di San Bernardo La campana, consacrata l'11 agosto 1886, subì varie peripezie. Rifusa alla fonderia Bianchi a Varese nel 1936, con una spesa di 230 lire, fu rubata nel 1949 "da mani sacrileghe, dagli stessi lestofanti che scassinarono porte e guardarobe alla Cappella della Maddalena (parole di don Bernardino)". Per riparare a questo sacrilegio tuonava l'Arciprete: "Un'altra campana nuova deve essere collocata sul muto campanile come lo desiderano tutti i Bernezzesi affezionati a tutte le loro chiese anche se piccoline e isolate dall'abitato. Non è certo facile impresa provvedere oggi per la fusione di un altro artistico e sonoro bronzo sacro delle dimensioni e peso di quello che venne sbullonato dal castello, calato a terra e spezzato a pochi metri dalla via attigua nel novembre 1949. Il bronzo lavorato mantiene ancor oggi il prezzo di lire 800 circa il kg … (Un'altra campana a S. Bernardo, sul bollettino del 15 dicembre 1953)". Per una campana di 40 kg, come era quella distrutta, occorrevano più di

30 mila lire, cifra che poteva essere ridotta consegnando una parte del bronzo e rame necessario per la fusione. Don Bernardino sollecitò la popolazione a consegnare pentole, candelieri, piatti o anche denaro e finalmente nel febbraio 1954 fu possibile ricomprare la campana dalla fonderia Achille Mazzola di Vercelli.
La campana fu benedetta e collocata sul campanile il 25 aprile in occasione delle "litanie maggiori", ossia le Rogazioni(restano da fare per ora).
Successivamente nella seconda metà del secolo scorso molte furono le opere di rifacimento e riparazione, soprattutto in seguito ad atti di vandalismo e furti, come ci informa Gabriella sul Bollettino.

"Nel pomeriggio del 6 aprile 1972 infatti la cappella venne trovata aperta e saccheggiata di quanto formava la sua suppellettile sacra. Venne asportata, forse nella notte antecedente, la vecchia icona sull'altare di m. 1,65×1,40 su tela, raffigurante San Bernardo di Chiaravalle in abito bianco con libro, mitra e bastone abbaziale; col quadro sono spariti tutti i candelieri in legno dorati (n° 10) di cm 60 di altezza, cartegloria, leggio da altare porte in noce di armadio e altri oggetti custoditi nell'armadio stesso. Nel 1979, prima della festa, a San Bernardo venne forzata ancora la porta e fu rubato il piccolo leggio, con altri oggetti e suppellettili sacre. Più volte (nel 1928-1958-1968-1970-1981)

vennero rifatti o rammendati il porticato e il tetto, rosi dalle intemperie e danneggiati pare da "monelli in caccia a passerotti". Nel 1981 la Cappella di San Bernardo subì un vandalico incendio che la ridusse in condizioni pietose".
Nel tempo varie sono state le opere di ripristino dell'interno e dell'esterno della costruzione barocca. "Vennero rimossi il vecchio altare e i ruderi della piccola tribuna; poi furono intonacate le pareti, la volta a botte e venne posato il nuovo pavimento in grais; si ricostruirono gli stucchi del cornicione e per riquadro dell'icona; si poté innalzare un nuovo altare su basamenti di marmo; i banchi della Chiesa, le panche, la predella dell'altare furono riparati e riverniciati. Il pittore Gianni Saccomano seppe rimettere a nuovo la statua di S. Bernardo, acquistata nell'anno 1925 da Luigi Sola (di Torino) al prezzo di 708 lire. Il quadro di icona (sec. XVII) che raffigura la Madonna, S. Grato, Vescovo di Aosta, e S. Bernardo di Chiaravalle in ginocchio nel suo bianco saio, venne completato con una nuova cornice e bella MondanaturaCappella di San Bernardo.
Nella Cronaca (apparsa sul bollettino) del 22 agosto 1987, dopo la celebrazione della festa titolare, il nostro reverendo Arciprete così scriveva:"…Mi fecero pena le tanto precarie condizioni della cuspide del campaniletto corrosa dalla ruggine. Deve ancor di più preoccuparci il porticato che strapiomba ormai di oltre 40 cm". Le sue parole.
Non caddero invano. Nel giugno 1990 infatti, grazie alla buona volontà dei Massari, all'aiuto di tante persone volenterose, alla maestria dei fratelli Serra, si conclusero i lavori alla Cappella di San Bernardo.

  Queste opere hanno consentito di risistemare in modo armonioso e definitivo l'edificio che, con il passare del tempo, aveva subito un grave degrado architettonico. Si è rifatta completamente in rame la cuspide del campanile, si sono sistemati i cornicioni e l'intonaco, pitturando, con tinteggiature adeguate il campanile e l'intero fabbricato, si sono costruiti i marciapiedi perimetrali e la "palladiana" sotto il porticato, si è fatto il muretto di cinta perimetrale… Ora la Cappella ha ripreso i connotati di funzionalità e di bellezza…"

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