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Arcipreti

Religiosi

ARCIPRETI

  • 1757 - 1769 don Giovanni Battista Rodolfo, da Carignano

  • 1769 - 1786 don Alessandro Grassi, da Vinadio

  • 1786 - 1829 don Gianfelice Valletti (1757-1829), da Giaveno

  • 1829 - 1837 don Giovanni Battista Urbano (1785-1837), da Monterosso Grana

  • 1838 - 1841 don Bartolomeo Dellerba, da Boves

  • 1843 - 1896 don Pietro Durbano (1818-1896), da S. Pietro Monterosso

  • 1896 - 1916 don Bartolomeo Dellerba (1864-1916), da Boves
  • 1919 - 1931 don Giovanni Giorgis, da Cuneo
  • 1932 - 1947 don Nicolao Peano, da Cuneo
  • 1947 - 1987 don Bernardino Dalmasso (1911-1987), da Limone
  • dal 10 gennaio 1988  al novembre 2004 don Giovanni Rivoira
  • dal mese di novembre 2004 don Michele Dutto


       Don Giovanni Battista Rodolfo

Egli proveniva da Carignano (Torino) ed era laureato in Teologia. Fu arciprete dal 2 ottobre 1757 al 2 aprile 1769, data della sua morte. "Era entrato in possesso della Parrocchia dietro regolare concorso e probabilmente vi rinunciò dopo 12 anni di cura". "Il 22 agosto 1759 ottiene l'erezione canonica della Compagnia del Rosario nella chiesa della Madonna e il 9 ottobre 1763 assieme con il vicario generale don Francesco Ferrero assiste alla consacrazione della chiesa parrocchiale per mano di mons. Carlo Giuseppe Morozzo, vescovo di Fossano, delegato dall'Abate di S. Michele della Chiusa, come ricorda l'iscrizione della facciata".

       Don Alessandro Grassi

Proveniva da Vinadio e fu arciprete a Bernezzo dal 20 giugno 1769 al 19 marzo 1786, dopo aver vinto il concorso. Nel 1784 compilò una dettagliata relazione sullo stato della Parrocchia e ricevette due visite del vicario don Ferrero nel 1782 e 1784; morì a Bernezzo, dove venne seppellito.

       Don Giovanni Felice Valletti

Laureato in teologia, fu uno degli arcipreti con più lungo ministero a Bernezzo: ben 43 anni dal 9 luglio 1786 all'8 aprile 1829, in tempi burrascosi caratterizzati dalla Rivoluzione Francese e dell'Impero Napoleonico. Per decreto del 23 gennaio 1805 la parrocchia venne aggregata prima alla Diocesi di Mondovì poi a quella di Cuneo, eretta con la bolla del 17 luglio 1817.
Nel 1819 compilò una relazione sullo stato della parrocchia in occasione della visita pastorale di Mons. Amedeo Bruno di Samone, primo vescovo di Cuneo, avvenuta l'anno seguente. "Lasciò - scriveva don Bernardino - tutta una serie di registri che sono di una chiarezza e di una precisione meravigliosa. I libri dello "Status Animarum" sono così completi, pratici e chiari che ci danno non solo una precisa idea dello stato della Parrocchia, ma di più della diligenza di questo coltissimo sacerdote.
Legò di più alla Parrocchia diversi appezzamenti di terreno acquistati colla vendita delle sue proprietà di Giaveno". Morì a Bernezzo l'8 aprile 1829, all'età di 72 anni.

       Don Giovanni Battista Urbano

Già parroco di Pietraporzio, ricevette l'investitura della parrocchia il 2 novembre 1829 e ne prese possesso sette giorni dopo, il 9 novembre.
Nel suo breve periodo di attività a Bernezzo, durato solo 8 anni, dovette affrontare un nemico crudele, il colera, che dal 1835 fa molte vittime in paese.
Il 6 novembre 1836 fece erigere da Fr. Costanzo da Dronero, Minore Riformato, la via Crucis. Morì, forse colpito dal colera, il 20 novembre 1837 a soli 52 anni e fu sepolto a Bernezzo.

       Don Bartolomeo Dellerba

Proveniente da Boves, egli ricevette l'investitura della vacante parrocchia, dopo regolare concorso, il 27 maggio 1838, dopo essere stato a lungo segretario vescovile. Restò parroco per soli tre anni dal momento che fu nominato dal vescovo Priore alla Cattedrale di Cuneo il 26 novembre 1841 (don Bernardino parla, invece, di questa data come quella della sua morte).

       Don Pietro Durbano

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       Don Bartolomeo Dellerba

Teologo e già Vicecurato di S. Maria della Pieve, ottenne l'investitura e il possesso della parrocchia il 18 giugno del 1896. Il suo nome è legato alla nuova facciata della Chiesa di S. Pietro e ad altre opere con cui completò i lavori iniziati dal suo predecessore.
Inoltre dotò, nel 1903, l'allora chiesa parrocchiale di un imponente organo, che tuttora accompagna le funzioni religiose nella chiesa della Madonna
Conscio delle necessità dei tempi, il novello sacerdote fu l'anima del movimento cattolico in paese. Per opera sua il 7 marzo 1897 venne fondato il comitato dell'Opera dei Congressi che contava 158 membri e cui era affidata ogni attività per un paese ad economia essenzialmente agricola come Bernezzo. La bandiera del Comitato venne benedetta il 25 marzo di quell'anno.Le sue funzioni nel campo economico e sociale furono quelle di acquistare e sperimentare nuovi concimi chimici; in campo spirituale esso promosse la partecipazione ai pellegrinaggi diocesani e la pratica delle Comunioni generali.
Purtroppo di salute cagionevole, don Dellerba assistette allo scoppio della prima guerra mondiale e al richiamo alle armi di tanti giovani e padri di famiglia. Don Bernardino concludeva la descrizione delle vicende di questo Arciprete dicendo: "Per la malferma salute non poté compiere tutte quelle inizative che gli suggerivano il suo cuore e la sua mente eletta".
Don Dellerba morì il 18 giugno 1916 all'età di 52 anni e fu sepolto nell'angolo a sud-ovest del vecchio cimitero.

       Don Giovanni Giorgis

Per la sua storia e sapere di più (clicca qui)


       Don Peano Nicolao

Mons. Giorgis scelse come suo successore a Bernezzo don Peano da S. Rocco Castagnaretta (Cuneo), già priore di Bersezio.
Egli fu nominato Parroco di Bernezzo il 17 dicembre 1931 e fece il suo ingresso nella nuova parrocchia il 22 maggio 1932.
Nato a aSan Rocco Castagnaretta l'11 settembre 1896, ordinato sacerdote nel Seminario di Cuneo il 04 luglio 1920
Il primo grande problema che il novello pastore dovette affrontare fu quello di trasferire il centro della parrocchia da S. Pietro alla chiesa della Madonna. La vecchia chiesa parrocchiale era ormai divenuta scomoda per la sua distanza dal cuore del paese, ma d'altra parte la chiesa della Madonna manifestava evidenti segni di umidità.
Nell'anno 1937 L'ing. Antonio Toselli, incaricato di trovare una soluzione, riportò il pavimento allo stato primitivo con lo scavo di un canale per lo scolo delle acque superficiali e una nuova pavimentazione. Con queste opere di risanamento il pavimento della chiesa venne abbassato notevolmente rispetto al livello stradale: di qui nacque l'esigenza di una nuova gradinata che permettesse di scendere e accedere alle navate e la costruzione di un grande pronao sostenuto da colonne.
Altra iniziativa di don Peano fu quella di acquistare da Antonio Borsotto, per la cifra di 92.000 lire, quella che, con il suo successore, sarebbe diventata la nuova casa canonica.
Don Peano non poté portare a compimento quest'ultima opera poiché il 1° giugno 1947 venne trasferito alla parrocchia-santuario di Fontanelle a Boves.
Don Bernardino a proposito del suo lavoro a Bernezzo: "Alla sua iniziativa siamo debitori di tutti i colossali lavori di risanamento e di restauro della Chiesa della Madonna, compiuti in un mirabile spirito di concordia e di generosità di tutta la popolazione. Di tutte le altre svariate forme di bene dettate dal suo cuore tanto generoso è ben vivo il ricordo nella memoria di tutti i Bernezzesi".

Don Bernardino Dalmasso


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Don Giovanni Rivoira


  Dal 10 gennaio 1988
al novembre 2004 Parroco di Bernezzo (notizie di prossima pubblicazione) ora è disponibile il bollettino speciale a lui dedicato quando è andato via. (per leggerlo clicca qui)

don Michele Dutto


dal mese di novembre 2004 Parroco di Bernezzo e Sant'Anna è ancora in carica.

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