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La costruzione

Casa D.D.

La costruzione della casa di riposo e la sua organizzazione

Una volta demolito l’edificio preesistente nell’ottobre 1991, i lavori sono avanzati alacremente, grazie anche ad un inverno particolarmente favorevole: nel gennaio 1992 si è gettata la seconda soletta, a marzo la terza ed ultima, ad aprile il tetto era ultimato. A Pasquetta si è “bagnato il tetto”: il sogno è ormai quasi una realtà, anche se i lavori avrebbero ancora molti anni e sacrifici.
Con il tetto si sono conclusi i lavori relativi al primo lotto, cui sarebbero seguiti, dall’agosto del 1993 fino al gennaio 1994, la costruzione dei muri perimetrali e di tamponamento.
  Sì sono appaltati alle varie Ditte i lavori interni: impianti termosanitari, elettrici, intonaco, pavimentazione, serramenti, ascensore.

Nel primo semestre del 1995 sono state vendute le proprietà di don Dalmasso a Limone, ricavandone una somma che ha permesso il pagamento di diversi lavori ed il proseguimento di altri.
Intanto si è pensato ad acquisto l’attrezzatura per la cucina e la lavanderia: è intervenuta anche la Cassa Rurale di Caraglio dando “una mano”.
E’ stato realizzato l’accesso che collega il cortile interno con via dei Prati; è iniziato l’intonaco della parte interna e dei muri esterni che avrebbe richiesto parecchi mesi (d’altra parte la superficie da ricoprire ammonta ad oltre 7000 m2!).
Verso la fine dell’anno sono iniziate le opere per la posa delle piastrelle (anche qui la superficie è enorme: circa 1250 m2…) e delle porte e finestre, per la costruzione del marciapiede esterno lungo via Villanis.

Ha iniziato anche a riunirsi il “Gruppo di Lavoro”, incaricato di studiare le modalità di gestione della casa di riposo, che si è preoccupato di analizzare gli statuti di altre case di riposo per individuare indicazioni utili e suggerimenti.
All’inizio del 1996 si potevano fare i primi bilanci di quanto già fatto e delle spese ancora da affrontare: sono stati collocati i serramenti esterni mentre si stavano preparando le porte interne e l’arredamento.
Rimanevano ancora da sistemare in modo adeguato la strada di accesso, da via dei Prati, ed il cortile interno, nonché l’impianto di riscaldamento e quello di scolo delle acque piovane.

Terminate queste opere la Casa sarebbe stata pronta per entrare in attività: come periodo di inizio si era pensato all’autunno.
Una cosa importante e significativa rimaneva ancora da decidere: il nome da dare alla Casa.
.Per questo si è anche bandito un “concorso” tra gli alunni delle Scuole Elementari e Medie, per interessare anche i giovani a questa iniziativa: è stata in seguito dedicata a Don Bernardino Dalmasso che ne fu ideatore e propugnatore.


Già da tempo era stato intrapreso il cammino burocratico per ottenere le varie autorizzazioni (U.S.L., Vigili del Fuoco, Regione, Comune) all’apertura e all’esercizio della attività assistenziale, pratiche non ultimate e quindi hanno rimandato l’apertura di qualche mese.
Parallelamente alla strada burocratica, si è affrontato il problema gestionale, vale a dire la formazione del primo Consiglio di Gestione, che era composto da:

  • per la Parrocchia SS. Pietro e Paolo da Don Gianni Rivoira, che sarà il Presidente, Malfatti Mario, Mattalia Valente, Preziosi Pierfranco e Riba Silvano;

  • per la Parrocchia di S. Rocco da Don Bruno, Bono Osvaldo e Romano Giovanni,

  • per la Parrocchia di S. Anna da Audisio Giovanni.


A questi nove componenti si sarebbero affiancati anche due rappresentanti dell’attuale Consiglio Comunale, vale a dire il Sindaco Vietto Giovanni e Costamagna Maria.
A queste persone è stato affidato il compito di formulare ed approvare lo statuto ed il regolamento interno della Casa di Riposo.
Martedì 8 ottobre 1996 si è riunito il primo Comitato di Gestione della Casa di Riposo: ordine del giorno la discussione ed approvazione dello statuto e la nomina del direttore della Casa, Silvio Invernelli.
Sono pure stati scelti i componenti del comitato esecutivo (C.E.), che sarà costituito da Don Gianni Rivoira, Maria Costamagna, Silvano Riba, Pierfranco Preziosi e Chiapello Armanda.

Compiti del C.E. saranno quelli di sovrintendere alla gestione della Casa, far osservare il regolamento interno, controllare la funzionalità dei servizi e la regolarità delle forniture fatte alla Casa. Inoltre curerà i rapporti con gli ospiti e con le relative famiglie ed infine si occuperà della gestione dei servizi con particolare attenzione al personale dipendente e volontario.
Nella riunione successiva sono stati invece trattati e discussi il regolamento interno della Casa di Riposo e i problemi connessi alla gestione delle varie attività. E’ emerso sin da subito che nello svolgimento di queste attività l’apporto del volontariato sarebbe stato fondamentale.
Sin da subito si è fatto appello ai sentimenti di solidarietà, di disponibilità e di servizio verso il prossimo della popolazione, affinché questo “sogno” diventi presto una realtà concreta, una occasione, per chi lo vorrà, di trasmettere agli altri una parte dei doni a lui concessi.

Nello stesso periodo i lavori di completamento dell’opera sono proseguiti con il collocamento delle porte tagliafuoco e il completamento dell’impianto elettrico.
A fine 1996 la struttura, quasi totalmente ultimata, ad eccezione di qualche intervento di completamento, ha assunto la sua fisionomia definitiva: essa avrebbe complessivamente una capienza di 39 persone e uno sviluppo su quattro piani (piano terra più altri tre piani).
Al pianterreno sono stati collocati i locali comuni: cucina, dispensa, sala da pranzo, soggiorno, sala di accoglienza, sala televisione; al primo piano le camere: 5 stanze da 1

posto letto più 5 da 2 posti; al secondo: 6 stanze da 1 posto più 5 da 2; al terzo (piano mansardato): 4 stanze da 2 posti, più lavanderia e stireria e bagno assistito.
Nel cortile interno si è già provveduto a costruire un porticato, lungo tutta la facciata, e si prevede il completamento degli altri due lati, al più presto possibile, onde ottenere un’ampia zona di soggiorno e di riparo dalle intemperie.


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